jueves, 23 de julio de 2015

EDUCAZIONE SENTIMENTALE

Por: Selma Berrezouga



Quando si parla di Educazione Sentimentale l’immagine che si crea nella mente è:
o quella della copertina del romanzo di Gustav Floubert;
o la proposta di legge che prevede un’ora dedicata all’educazione sentimentale nelle scuole medie inferiori e superiori per far fronte alla violenza sulle donne, bullismo e omofobia.

Ma che cos’è l’Educazione Sentimentale?
Secondo ciò che leggo s’intende per Educazione Sentimentale: “educare al sentire i sentimenti e a non stravolgerli controllandoli troppo.” 
Noi oggi al contrario, veniamo educati a controllare i sentimenti, da essi ci dobbiamo difendere perché implicano la passività in quanto non si può decidere quello che si sente. Dobbiamo imparare a diffidare dei sentimenti, a viverli come minacciosi perché non si sa mai che effetti possano avere e dove ci possono portare. 
In realtà i sentimenti dovrebbero avere una loro intrinseca saggezza, una saggezza diversa dalla razionalità del pensiero, una saggezza basata sul prendersi la responsabilità, incedibile ad altri, di ciò che si sente.

Tutto ciò che sentiamo porta con sé un’immagine il che significa che sviluppando la capacità di immaginare potrei educare il mio sentire; ma non solo, tutto ciò che è Arte procede dall’aver saputo dare proprietà strutturali all’immagine che provoca in noi un sentimento. Da qui l’idea che sia l’Arte ciò che può essere preso a monito di riferimento per un’Educazione Sentimentale.

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